DevOps, ovvero la sintesi tra le attività di sviluppo di un prodotto o di un servizio (Development) e le attività di messa in esercizio e gestione di questi (Operations), compie dieci anni. Vediamone la storia.
È già nell’agosto del 2008 che, all’Agile Development Conference di Toronto, Patrick Dubois propone uno speach dal titolo Agile Infrastructure & Operations nel quale propone l’estensione dei metodi agili per lo sviluppo del software al mondo sistemistico e di rete (http://www.jedi.be/presentations/agile-infrastructure-agile-2008. pdf).
Nel giugno 2009, alla conferenza O’Reilly Velocity 2009, sono John Allspaw e Paul Hammond – dipendenti di Flickr – a presentare un intervento intitolato 10 deploys per day – Dev & ops cooperation at Flickr. È poi a novembre del 2009 che, ancora Patrick Dubois, organizza la prima conferenza Dev Ops Days in Belgio.
L’acronimo DevOps diventa popolare poi nel 2014 grazie al libro The Phoenix Project pubblicato da Gene Kim, George Spafford e Kevin Behr.
È ancora Gene Kim, questa volta con Nicole Forsgren e Jez Humble, a pubblicare nel 2018 una ricerca condotta dal 2013 in merito all’utilizzo pratico di DevOps. Il testo, dal titolo Accelerate: The Science of Lean Software and DevOps, si propone di inquadrare scientificamente il movimento dimostrando l’importanza dell’applicazione dei principi DevOps nella filiera produttiva e di gestione dei servizi IT.
DevOps è un approccio ai servizi IT che, attraverso la promozione di una stretta collaborazione tra programmatori e sistemisti e attraverso l’applicazione delle pratiche per lo sviluppo agile del software ai processi di operations, mira a soddisfare le esigenze di business in termini di velocità e qualità. Compiuti dieci anni, una cosa è certa: attraverso la fusione tra sviluppo, integrazione, testing, delivery, monitoring e gestione, DevOps muta non solo il modo di lavorare delle organizzazioni, ma anche la loro organizzazione.