Come l’AI può intervenire nel processo di knowledge management – Digital4Pro

Come l’AI può intervenire nel processo di knowledge management

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26 Marzo 2025

1.  Introduzione

In questo articolo analizzeremo l’influenza esercitata dall’intelligenza artificiale sul knowledge management.Quest’ultimo può essere definito come: “lo sforzo sistematico di trovare, organizzare e rendere disponibile il capitale intellettuale di un’azienda e di alimentare una cultura di apprendimento continuo e di condivisione della conoscenza”[1].Da questa descrizione si comprende come questo sia un processo fondamentale per la prosperità e la sopravvivenza delle organizzazioni.

Generalmente, la gestione della conoscenza è un’operazione che richiede un significativo consumo di tempo e di risorse a livello organizzativo. La conoscenza aziendale è custodita in varie forme, quali database, documenti, norme,abitudini, procedure, esperienza e competenze dei singoli individui. Inoltre, essa è suddivisibile in due categorie principali[2]:

  • la conoscenza codificata o formale, che può essere resa disponibile in forma scritta e trasmessa tra persone grazie a documenti, regole e istruzioni;
  • la conoscenza tacita, che comprende il know-how, l’esperienza personale, le competenze pratiche e che risulta difficilmente catturabile e trasmissibile agli altri.

Un sistema di knowledge management è poi caratterizzato da 4 gruppi di strumenti principali[3]:

  • quelli che trovano e acquisiscono la conoscenza;
  • quelli che la elaborano;
  • quelli che consentono di trasferirla tra gli individui all’interno dell’organizzazione;
  • quelli che la analizzano e che verificano come è stata utilizzata.

In relazione a questi strumenti, è possibile suddividere il processo di knowledge management in 4 fasi fondamentali[4]: acquisizione, archiviazione, distribuzione ed utilizzo della conoscenza. L’intelligenza artificiale, come già anticipato, ha le potenzialità per influenzare la gestione della conoscenza, in quanto è un’innovazione tecnologica in grado di catturare, condividere, sviluppare e trasformare la conoscenza all’interno delle aziende in maniera più tempestiva edefficiente rispetto ai sistemi tradizionali.

 

2.  Il knowledge management

La gestione della conoscenza (knowledge management) è l’insieme dei metodi relativi alla creazione, alla condivisione, all’utilizzo e alla gestione della conoscenza e delle informazioni di un’organizzazione. La gestione della conoscenza si riferisce a un approccio multidisciplinare per raggiungere gli obiettivi organizzativi facendo il miglior uso della conoscenza.

Disciplina affermata dal 1991, il knowledge management comprende corsi impartiti nei campi dell’amministrazione aziendale, dei sistemi informativi, della gestione, delle biblioteche e delle scienze dell’informazione. Altri campi possono contribuire alla ricerca sul knowledge management, tra cui l’informazione e i media, l’informatica, la salute pubblica e le politiche pubbliche.

Molte grandi aziende, istituzioni pubbliche e organizzazioni no-profit dispongono di risorse dedicate agli sforzi interni di knowledge management, spesso come parte dei loro dipartimenti di strategia aziendale, IT o gestione delle risorse umane.

Gli sforzi di gestione della conoscenza si concentrano tipicamente su obiettivi organizzativi quali il miglioramento delle prestazioni, il vantaggio competitivo, l’innovazione, la condivisione delle lezioni apprese, l’integrazione e il miglioramento continuo dell’organizzazione. Questi sforzi si sovrappongono all’apprendimento organizzativo e possono essere distinti da questo per una maggiore attenzione alla gestione della conoscenza come asset strategico e all’incoraggiamento della condivisione della conoscenza. Il knowledge management è un abilitatore dell’apprendimento organizzativo.

 

3.  Le modalità con cui l’AI può intervenire nel processo di knowledge management

Di seguito, si espongono le modalità con cui le macchine intelligenti possono intervenire con successo nelle 4 fasi delprocesso di knowledge management[5].

 

3.1.  Acquisizione, creazione e ricerca della conoscenza

In questo stadio, l’intervento dell’intelligenza artificiale è piuttosto significativo e riguarda vari ambiti. Innanzitutto, essa permette di catturare la conoscenza tacita sfruttando alcuni strumenti come il natural language processing o il riconoscimento vocale, i quali estraggono dai dati non strutturati modelli volti a costruire una mappa di questa forma diconoscenza. Il processo di acquisizione della conoscenza viene ottimizzato sfruttando la già citata capacità di analizzare grandi quantità di dati in maniera più rapida rispetto alle persone e di ricondurli a modelli preesistenti.

Un aspetto particolarmente vantaggioso è dato dalla capacità delle reti neurali di realizzare questa fase in maniera autonoma, cioè senza una supervisione umana.

Anche la ricerca della conoscenza da parte dei dipendenti viene facilitata e velocizzata grazie all’impiego di alcunistrumenti, quali natural language processing e machine learning. In particolare, il primo, grazie alla ricerca semantica, permette ai lavoratori di scovare le informazioni di cui necessitano utilizzando il linguaggio comune e non quello per la ricerca booleana. Il secondo invece, memorizza le ricerche effettuate e studia il comportamento di ciascun individuo, in modo tale da prevedere le esigenze informative future.

Si producono poi benefici anche sulla raccolta della conoscenza, che avviene acquisendo dati e informazioni siadall’interno che dall’esterno dell’organizzazione. Infine, si risolve il problema della conoscenza frammentata, poiché tutti i documenti contenenti conoscenza vengono messi a disposizione in un unico sistema centrale a cui tutti i dipendenti possono accedervi.

 

3.2.  Archiviazione della conoscenza

Questa fase viene eseguita tramite due operazioni principali, ossia l’analisi dei documenti e la ricerca di una loro corrispondenza. In questo modo si semplifica il ritrovamento dei documenti che servono effettivamente al sistema di knowledge management. Inoltre, quest’ultimo viene mantenuto aggiornato perché si ricorda ai dipendenti di salvare lenuove modifiche apportate.

Infine, le macchine intelligenti consentono anche di conservare le competenze e l’esperienza dei dipendenti più esperti destinati ad andare in pensione grazie a delle librerie di conservazione della conoscenza[6]. Queste ultime archiviano le metodologie e le tecniche di lavoro di alcuni lavoratori esperti e le rendono disponibili nel momento in cui un nuovo dipendente debba svolgere un’attività che le richiede.

 

3.3.  Distribuzione della conoscenza

In tale stadio l’intelligenza artificiale è in grado di prevedere quali sono i documenti di cui un certo individuo necessita, grazie all’analisi dei suoi comportamenti passati e alla conoscenza della posizione organizzativa ricoperta.

 

3.4.  Utilizzo della conoscenza

In questa fase le macchine intelligenti effettuano un monitoraggio costante al fine di individuare e premiare gli operatori che hanno impiegato la conoscenza a disposizione in maniera adeguata.

 

FASI DEL PROCESSO DIKNOWLEDGE MANAGEMENT PRINCIPALI BENEFICI APPORTATI DALL’IA
Acquisizione, creazione ericerca della conoscenza Semplificazione nel processo di cattura dellaconoscenza tacita

Ottimizzazione dell’acquisizione della conoscenza

Velocizzazione della ricerca della conoscenza

Conoscenza aziendale disponibile in un unico sistemacentrale a cui tutti i dipendenti possono accedere

Archiviazione della conoscenza Possibilità di conservare l’esperienza e la conoscenzadei dipendenti più esperti grazie alle librerie diconservazione della conoscenza

Opportunità di mantenere aggiornato il sistema di knowledge management

Distribuzione della conoscenza Capacità di prevedere quali sono i documenti e le informazioni di cui un individuo necessita
Utilizzo della conoscenza Possibilità di effettuare un monitoraggio continuo volto a individuare i lavoratori che usano correttamente laconoscenza

Tabella 1 – Principali benefici apportati dall’intelligenza artificiale nelle fasi del processo di knowledge management[Fonte: Vadari, S., & Desik, P. A. (2021)].

 

4.  Conclusioni

A livello complessivo, si può quindi affermare che l’intelligenza artificiale applicata ai sistemi di knowledge management migliora significativamente l’esperienza degli utenti, in quanto garantisce maggiore velocità e accuratezza nella ricerca e nell’acquisizione delle informazioni desiderate. Inoltre, produce effetti benefici su ciascuna delle fasi tipiche delprocesso di gestione della conoscenza.

Di conseguenza, è in grado di potenziare i tradizionali sistemi di knowledge management.

Tuttavia, non vi sono soltanto vantaggi nell’adozione di questa tecnologia. Infatti, occorre considerare anche i notevoli costi da sostenere per implementare efficacemente e adattare l’intelligenza artificiale al sistema di knowledge management preesistente. Oltre alle sostanziose spese necessarie, questo processo comporta anche un ingenteconsumo di tempo e di risorse organizzative prima di poter raggiungere il livello di operatività desiderato.

 

Bibliografia

 

Note

[1] Daft R. L. (2021), op. cit., 371.

[2] Daft R. L. (2021), op. cit., 372.

[3] Vadari, S., & Desik, P. A. (2021), op. cit., 10.

[4] Vadari, S., & Desik, P. A. (2021), op. cit., 11.

[5] Vadari, S., & Desik, P. A. (2021), op. cit., 17-21.

[6] Wamba-Taguimdje, S. L., Wamba, S. F., Kamdjoug, J. R. K., & Wanko, C. E. T. (2020), op. cit., 1908.

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