Nell’ambito di un’organizzazione è naturale che le dinamiche tra team, funzioni o Divisioni vedano in particolare il consolidarsi di relazioni tra membri della medesima struttura e, con maggiore selettività e moderazione, tra membri di strutture diverse.
Ciò sicuramente è frutto della quotidianità e, nell’operatività ordinaria, è sufficiente allo svolgimento delle attività in particolare se si tratta di attività di processo. Diversamente, qualora l’organizzazione si confronti con strutture di progetto che cambiano dinamicamente o, in determinati momenti della vita aziendale nei quali l’organizzazione deve confrontarsi con un processo di change management, tali relazioni sedimentate costituiscono un limite.
In tali contesti, per facilitare processi complessi o supportare l’organizzazione in momenti di delicata trasformazione, è possibile ricorrere ad una o più figure – gli Ambassador – con il compito di coltivare i rapporti con altre aree dell’organizzazione. Tali figure, individuate all’interno del team, ricoprono un incarico meramente comunicativo, senza un inquadramento nell’organigramma o funzioni di coordinamento; semplicemente sviluppano e consolidano le relazioni con il mondo esterno al gruppo cui appartengono.
Tale ingaggio può essere messo in atto per agevolare l’attuazione di un progetto particolarmente trasversale o impattante per l’organizzazione, ma può essere intrapreso anche per promuovere l’implementazione di una nuova modalità operativa o di una nuova tecnologia.
Il ricorso agli Ambassador è facile e si rivela tanto più efficace quanto più è vasta, complessa e conservativa l’organizzazione nell’ambito della quale si va ad attuarlo.