Chiedendo a diversi manager le caratteristiche del loro collaboratore ideale, molto spesso ho sentito indicare lo spirito d’iniziativa.
Lo spirito d’iniziativa è una skill apprezzata e decantata da molti leader, tra cui Mao Tse Tung che ne parla in un suo discorso scritto del 1937 e Jeff Bezos con il suo tweet di pochi mesi fa “La vita è troppo corta per passare il tempo con persone che non hanno spirito di iniziativa.”. Accostata all’imprenditorialità, poi, è una delle otto Competenze Chiave identificate dall’Unione Europea che consentono ad ogni cittadino di adattarsi ai cambiamenti della società per realizzarsi nella vita personale e professionale.
Vediamo quindi un po’ più da vicino questa competenza.
Una persona dotata di spirito d’iniziativa sa essere intraprendente, propositiva ed autonoma senza sollecitazioni o stimoli. È in grado di anticipare ed influenzare gli eventi, previene l’emergere di criticità piuttosto che reagire a posteriori. Capta anche i segnali deboli, grazie ai quali riesce bene a cogliere e sviluppare le opportunità presenti nel contesto in cui si muove. Ha chiaro il risultato che deve raggiungere.
Queste caratteristiche consentono di assumere un atteggiamento proattivo nel fronteggiare i problemi e gestirli con prontezza senza risentire particolarmente della pressione dell’operatività quotidiana.
Per i manager, poi, essere dotati d’iniziativa è di importanza strategica: permette infatti di riconoscere e percepire le opportunità di business anche in ottica di lungo periodo, ponendosi così in vantaggio rispetto ad altri che non hanno ancora una visione chiara del percorso. Consente inoltre di fronteggiare e gestire situazioni critiche in maniera più veloce ed efficiente, attraverso la pronta adozione di azioni preventive.
Nell’ambito lavorativo le persone proattive si riconoscono dalla partecipazione vivace nell’ambiente di lavoro: propongono nuove attività e collaborano in prima persona per realizzarle. Sono colleghi che coinvolgono e convincono, sono instancabili e conoscono il valore del miglioramento continuo. Non si arrendono né abbattono di fronte alle difficoltà: propongono nuove idee con entusiasmo e – quando opportuno – prendono in mano la situazione con sana intraprendenza.
Nel team, queste persone spiccano: sviluppano idee, le organizzano in progetti e ne perseguono la realizzazione, correndo a volte anche rischi per riuscirci. Fanno più di quanto è richiesto dalla mansione o
dalle aspettative relative al ruolo ricoperto, con l’obiettivo di migliorare o perfezionare i risultati, evitare problemi e creare nuove opportunità.
Detto tutto ciò, diventa ben comprensibile il perché questa competenza sia tra le più richieste dalle imprese, visto anche il livello di complessità crescente del contesto globale. Le aziende hanno bisogno di personale in grado di gestire situazioni incerte e indefinite: affrontare le nuove sfide con iniziativa, saper prendere decisioni opportune e adeguate e quindi essere in grado di valutare l’impatto delle scelte fatte è un valore irrinunciabile.
Possiamo quindi dire che lo spirito d’iniziativa è tra le competenze più importanti nel mondo del lavoro, anche perché permette a chi la possiede di gestire meglio la propria condizione professionale, anticipando possibili intralci sul proprio percorso.
Come allenare quindi questa competenza?
Vi sono alcune azioni di autosviluppo che possono sostenere questa capacità, seguendo anche le indicazioni per procedere che ho suggerito nell’articolo relativo all’orientamento al risultato.
Ecco i miei (dieci) consigli:
Letto tutto quanto, ritieni di avere spirito d’iniziativa?
Sì?
Allora indicala con orgoglio come soft skill nel tuo Curriculum Vitae… e tieni conto che i selezionatori sanno bene che questa capacità porta con sé altre competenze basilari per lavorare bene.