Le tecnologie IoT, l’intelligenza artificiale, la robotica, la realtà virtuale ed aumentata come l’analisi dei Big Data e l’elaborazione video stanno mettendo in crisi le attuali architetture di rete basate su Data Center centralizzati.
Le problematiche legate a latenza e larghezza di banda dal centro verso la periferia stanno portando ad architetture end-to-end che, accanto ai Data Center centralizzati tipici del Cloud, vedono il proliferare di Data Center periferici regionali e Data Center periferici locali.
Anche se i piccoli Data Center, magari legati a impianti di produzione, magazzini di distribuzione, succursali bancarie, negozi al dettaglio e strutture sanitarie non sono mai stati trattati come un Data Center centrale in termini di criticità e ridondanza elettrica, la loro disponibilità è sempre più necessaria per la continuità dei servizi.
Rispetto ai Data Center centralizzati, gli ambienti periferici di Edge Computing soffrono due problematiche specifiche che rendono difficile ottenere la necessaria resilienza:
Le operazioni di selezione, configurazione, implementazione e manutenzione dell’infrastruttura IT sono sempre state problematiche.
Chi si trova a progettare, realizzare e gestire dei centri di edge computing, tuttavia, deve spesso affrontare l’ulteriore sfida di doverlo fare in diverse sedi in cui il personale è insufficiente o del tutto inesistente.
Scegliere e configurare i componenti dell’infrastruttura può rivelarsi complesso. Questa complessità è alla base degli errori più comuni in cui ci si imbatte a livello periferico:
Installare tutti i componenti in ogni sito può essere un’operazione complessa per la logistica e il personale. Alcuni dei problemi più comuni includono:
I Micro Data Center remoti soffrono una serie di problematiche peculiari, tra cui tipicamente:
Fondamentalmente, sono i numerosi siti e l’insufficienza del personale a rendere insostenibili le tradizionali soluzioni di implementazione e uso dei sistemi IT periferici.