Gli Strumenti utilizzati dall’intelligenza artificiale – Digital4Pro

Gli Strumenti utilizzati dall’intelligenza artificiale

AI: L’impatto sul lavoro e sull’occupazione
4 Febbraio 2025

1.  Tecnologie per l’intelligenza artificiale

L’intelligenza artificiale è stata caratterizzata da un progresso tecnologico continuo negli ultimi anni e che si presume possa proseguire  anche in futuro. Ciò le ha permesso di avere a disposizione degli strumenti sempre piùinnovativi, che ne hanno facilitato la diffusione in ogni ambito della vita quotidiana e che le hanno permesso di perseguire sempre meglio i suoi obiettivi.

Tra questi, le principali tecnologie di cui essa si avvale sono di seguito rappresentate.

 

1.1.  Big data

I Big data sono grandi quantità di dati che superano le normali capacità di analisi e di elaborazione della tecnologia dell’informazione tradizionale[1]. Ne fanno parte sia i dati strutturati che quelli non strutturati.

Le tecniche di analisi dei big data consentono di estrapolare delle intuizioni dai dati, le quali successivamentevengono trasformate prima in decisioni e poi in azioni concrete[2].

Ciò ha fornito numerose opportunità di business alle organizzazioni, tra cui la possibilità di conoscere meglio la clientela e personalizzare le offerte, in maniera tale da accrescerne la soddisfazione.

 

1.2.  Internet of things

L’Internet of things si basa sul fatto che “qualsiasi oggetto di uso quotidiano può essere dotato delle capacità diidentificazione, rilevamento, connessione di rete ed elaborazione in maniera tale da comunicare con altri dispositivi connessi a Internet e da conseguire alcuni specifici obiettivi[3]”.

Questa tecnologia ha generato un profondo cambiamento per quanto riguarda l’approvvigionamento delle informazioni da parte dei dispositivi elettronici. Infatti, mentre fino a qualche anno fa questa operazione richiedeva necessariamente l’intervento dell’uomo, ora gli oggetti sono capaci di produrre, trasmettere e ricevere dati in modo del tutto autonomo.

Oggi, qualunque oggetto può essere fornito di sensori che scambiano informazioni con altri dispositivi oppure congli esseri umani.

Un esempio pratico è rappresentato dalle targhette basate su tecnologia a radiofrequenza che consentono di tracciare il movimento delle merci all’interno del magazzino e di verificare le quantità di giacenza a disposizione.

Un’altra dimostrazione deriva dal campo medico[4]: il National Health Service, ossia il servizio sanitario britannico,utilizza braccialetti elettronici dotati di sensori per monitorare in tempo reale le condizioni di salute dei pazienti, qualiil battito cardiaco, il livello di ossigenazione del sangue, la temperatura corporea e la pressione sanguigna. In questo modo, sono stati ridotti sia il tasso di riammissione in ospedale che le visite di emergenza e i costi delle visite a domicilio sono scesi del 22%.

L’internet delle cose si pone alla base della diffusione dei big data, in quanto ha comportato un aumento drastico dei dati a disposizione, generando a cascata benefici anche per l’intelligenza artificiale.

 

1.3.  Sistemi esperti

I sistemi esperti sono una delle prime applicazioni dell’intelligenza artificiale, che può essere impiegata sia a livello individuale che a livello organizzativo. Sono costituiti da una knowledge base, che contiene tutti i dati e le informazioni necessarie per risolvere determinate problematiche. Permettono alle macchine intelligenti di effettuarela scelta migliore tra le alternative a disposizione, imitando  il ragionamento umano[5].

 

1.4.  Machine learning

La Machine learning è un sottoinsieme dell’intelligenza artificiale che consiste in algoritmi capaci di apprendere in maniera autonoma e automatica dalle grandi quantità di dati che vengono messe a disposizione.

Questi sistemi operano tramite due fasi principali: in prima battuta, vanno alla ricerca delle correlazioni che contraddistinguono un insieme di dati, sfruttando le conoscenze statistiche e matematiche di cui sono dotati; successivamente, prevedono i trend e gli andamenti futuri, con un grado di accuratezza che tende ad aumentare neltempo, grazie alla loro capacità di apprendere dalle esperienze passate[6].

Da questa descrizione è possibile notare una delle caratteristiche fondamentali degli algoritmi di machine learning, ossia il fatto che essi devono essere addestrati e preparati con dati affidabili, prima di essere immessi sui mercati[7]. Ciò significa che occorre selezionare tra i big data soltanto quei dati che sono effettivamente utili per lo scopo finale al fine di evitare errori che possono danneggiare chi usufruisce di tali sistemi. Dunque la validità delle decisioni prese da questi sistemi è strettamente correlata alla qualità dei dati che vengono immessi.

Attualmente, il machine learning è presente in molti dispositivi che vengono utilizzati quotidianamente. In questosenso, gli esempi più significativi sono dati dai sistemi di raccomandazione delle piattaforme streaming come Netflix e YouTube, dai motori di ricerca di Google e dai feed dei social network, come Facebook, Instagram e Twitter[8].

 

1.5.  Reti neurali

Le reti neurali sono un sottoinsieme delle tecniche di machine learning che si basa sulla simulazione di “unitàneurali” connesse, le quali imitano le modalità con cui i neuroni interagiscono all’interno del cervello umano.

Si tratta di una tecnologia che si era già sviluppata a metà del Novecento, ma che ha avuto una rapida crescita negli ultimi anni grazie alle capacità dei computer moderni di riconoscere immagini, video e parole.

Esistono 3 principali forme di reti neurali:

  • Neurali Feed-Forward: Nelle reti neurali feed-forward l’informazione si muove in un’unica direzione, ossia dal livello di input a quello di output;
  • Reti Neurali Ricorrenti: Nelle reti neurali ricorrenti le connessioni tra unità neurali prevedono dei loop e sono adatte all’elaborazione di sequenze di input;
  • Reti Neurali Convoluzionali: Nelle reti neurali convoluzionali le connessioni tra i vari livelli sono ispirate allacorteccia visiva degli animali, cioè quella parte del cervello che elabora le immagini.

Queste tecnologie possono essere utilizzate per riconoscere le immagini, il labiale e per compiti di naturapercettiva[9].

 

1.6.  Deep learning

Il deep learning è un sottoinsieme del machine learning e un potenziamento delle reti neurali. Infatti, l’apprendimento profondo utilizza in maniera più sofisticata le reti neurali, in modo tale da cogliere con maggiore semplicità le correlazioni tra grandi quantità di dati[10].

Così come il machine learning, anche questa tecnologia necessita di un’adeguata formazione con i dati corretti, prima di poter essere operativa. Il deep learning attualmente viene impiegato per prevedere il momento in cui occorre effettuare le manutenzioni sugli impianti produttivi, in modo tale da prevenire i guasti non programmati, ridurre i fermi macchina e incrementare l’efficienza operativa.

Il deep learning può essere sfruttato anche la sua capacità di riconoscere le tracce audio per valutare lasoddisfazione di  un cliente[11].

 

1.7.  Computer vision

La computer vision è un campo dell’intelligenza artificiale che tenta di emulare l’abilità del cervello umano di comprendere un’immagine e il suo contesto. In particolare, sfrutta il machine learning per riconoscere dei modelli tra i dati e per estrarre dei significati.

Un esempio di applicazione della visione artificiale è dato dai sistemi di riconoscimento facciale utilizzati per identificare i criminali[12].

Un’altra   esemplificazione è costituita dal celebre rivenditore online eBay, il quale sta lanciando una funzione che consente agli utenti di inserire l’immagine di un articolo scoperto in qualunque sito web e di trovare prodotti simili sul suo mercato digitale[13].

 

1.8.  Natural language understanding

Il natural language understanding è una tecnologia che cerca di attribuire un significato al linguaggio umano parlato e scritto.

innanzitutto, questi sistemi, tramite il riconoscimento vocale, riconoscono tutte le parole che sono state pronunciate. In seguito, si ha la fase più complicata, cioè quella in cui si comprende il significato delle frasi. Per fare ciò, siusufruisce del machine learning, grazie al quale è possibile creare un vocabolario e un insieme di regolegrammatiche, che consentono di capire la sintassi e la semantica dei periodi.

Attualmente, la comprensione del linguaggio naturale viene impiegata per riassumere in maniera automatica i testi e per condurre le sentiment analysis, le quali estraggono e identificano opinioni dai documenti.

La startup informatica canadese Klue sfrutta questa tecnologia per analizzare milioni di dati provenienti da vari siti web ed estrarre intuizioni e informazioni utili per la gestione delle vendite[14].

 

1.9.  Natural language generation

La natural language generation è un’applicazione tecnologica complementare rispetto alla natural language understanding. La natural language generation produce come output dei testi scritti realizzati in maniera automatica, oppure dei discorsi informali per colloquiare con gli esseri umani.

Un’esemplificazione è rappresentata dai chatbot, dei quali le organizzazioni usufruiscono sia nelle attività di marketing che nel customer service[15]. Nello specifico, i chatbot sono capaci di automatizzare le risposte alledomande più frequenti che vengono poste dalla clientela, al fine di far risparmiare tempo sia alle imprese che allepersone.

 

1.10.  Robotica

I robot sono delle macchine intelligenti che si muovono nell’ambiente fisico reale e che svolgono alcune attività lavorative al posto dell’uomo.

Mentre in passato venivano impiegati esclusivamente per l’esecuzione di compiti semplici e ripetitivi, adesso sono in grado di effettuare lavori che sarebbero troppo pericolosi per l’uomo, come la prestazione di soccorso in caso didisastro ambientale. Il progresso tecnologico ha reso infatti i robot sempre più simili all’uomo nella dinamica dei movimenti.

Big Data Grandi quantità di dati che superano le capacità di analisi ed elaborazione dei sistemi tradizionali impiegati nelle organizzazioni.
Internet ofThings Dota di sensori e di connessione internet qualsiasi oggetto di usoquotidiano, in modo tale da consentirgli di raccogliere dati e di trasmetterli alle persone o ad altri dispositivi.
Sistemi Esperti Imitano il ragionamento umano in maniera tale da sfruttare i dati ele informazioni a disposizione per risolvere specificheproblematiche.
MachineLearning Algoritmi ad apprendimento autonomo, che ricercano correlazioni statistiche e matematiche tra i dati messi a disposizione, al fine diprevedere gli andamenti futuri.
Reti Neurali Unità neurali connesse, che imitano le tecniche con cui i neuroni interagiscono tra loro nel cervello umano.
Deep Learning Impiega in maniera sofisticata le reti neurali per individuare conrelativa semplicità correlazioni tra i dati a disposizione.
Computer Vision Emula la capacità del cervello umano di riconoscere e comprenderele immagini e il loro contesto.
NaturalLanguage

Understanding

Sfrutta le tecniche di riconoscimento vocale per attribuire significatoal linguaggio umano parlato e scritto.
NaturalLanguage

Generation

È capace di produrre testi scritti in maniera automatica e diintrattenere un colloquio con le persone.
Robotica Macchine intelligenti in grado di muoversi nell’ambiente fisico realee di svolgere alcune attività in sostituzione dell’uomo.

Tabella 1 – Strumenti utilizzati dall’intelligenza artificiale [Fonte: Paschen, U., Pitt, C., & Kietzmann, J. (2020) eChui, M., Manyika, J., Miremadi, M., Henke, N., Chung, R., Nel, P., & Malhotra, S. (2018)].

 

2.  Le tecniche di apprendimento

Dopo aver esposto i principali strumenti di cui si avvale l’intelligenza artificiale, si descrivono le modalità tramite cui questi mezzi vengono preparati e addestrati.

In particolare, esistono tre principali tipologie di tecniche di apprendimento per le macchine  intelligenti[16].

 

2.1.  Apprendimento supervisionato

Nell’apprendimento supervisionato, ossia quello più semplice e maggiormente utilizzato, i dati di input vengono ex ante etichettati correttamente, al fine di consentire ai computer di apprendere i modelli e le correlazioni che li caratterizzano e di sviluppare regole da applicare in casi futuri simili. Questa tecnica viene impiegata ad esempio sia per la visione artificiale che per il riconoscimento vocale.

 

2.2.  Apprendimento non supervisionato

Nell’apprendimento non supervisionato i dati di input non sono etichettati e la    macchina ha il compito di individuare in maniera autonoma il maggior numero di modelli possibili presenti nel data set.

 

2.3.  Apprendimento di rinforzo

Nell’apprendimento di rinforzo gli algoritmi seguono un approccio per tentativi ed errori, con lo scopo di conseguire un obiettivo preciso, prevede che le macchine imparino non solo dai dati strutturati e non strutturati che arrivanocome input, ma anche dalle esperienze passate. Si tratta della tecnica più innovativa, sulla quale si basa ad esempio il programma AlphaGo sviluppato da Google.

Apprendimentosupervisionato Le macchine intelligenti sono guidate nell’apprendimento di determinati modelli su un insieme di dati, al fine di replicarequeste regole in casi simili futuri.
Apprendimentonon supervisionato Le macchine intelligenti individuano in maniera automatica tutti i modelli presenti nel data set.
Apprendimento dirinforzo Le macchine intelligenti apprendono non solo dai dati a disposizione, ma anche dall’interazione con l’ambiente in cuioperano.

Tabella 2 – Tecniche di apprendimento per l’intelligenza artificiale [Fonte: Tremolada, L. (2019)].

 

Bibliografia

 

Note

[1] Daft R. L. (2021), op. cit., 351.

[2] Tabesh P. (2021), op. cit., 2.

[3] Whitmore, A., Agarwal, A., & Da Xu, L. (2015). The Internet of Things—A survey of topics and trends. Information systemsfrontiers, 17(2), 261.

[4] Miyashita, M., & Brady, M. (2019). The Health Care Benefits of Combining Wearables and AI. Harvard BusinessReview, 2-3.

[5] Vadari, S., & Desik, P. A. (2021). The Role of AI/ML in Enhancing Knowledge Management Systems. IUP Journal of KnowledgeManagement, 19(2), 7-31.

[6] Tabesh P. (2021), op. cit., 3.

[7] Agrawal, A., Gans, J., & Goldfarb, A. (2017), op. cit., 3.

[8] Tremolada, L. (2019). Machine learning, deep learning e reti neurali. Ecco di cosa parliamo. Il sole 24 ore. Retrieved from https://www.ilsole24ore.com/art/machine-learning-deep-learning-e-reti-neurali-ecco-cosa- parliamo–AEaToEBH 2022/07/07.

[9] Chui, M., Manyika, J., Miremadi, M., Henke, N., Chung, R., Nel, P., & Malhotra, S. (2018). Notes from the AI frontier:Applications and value of deep learning. McKinsey global institute discussion paper, April.

Retrieved from https://www.mckinsey.com/featured-insights/artificial-intelligence/notes-from-the-ai- frontier-applications-and-value-of-deep-learning 2022/07/07.

[10] Tschang, F. T., & Almirall, E. (2021). Artificial intelligence as augmenting automation: Implications for employment. Academy ofManagement Perspectives, 35(4), 645.

[11] Chui, M., Manyika, J., Miremadi, M., Henke, N., Chung, R., Nel, P., & Malhotra, S. (2018), op. cit.

[12] Paschen, U., Pitt, C., & Kietzmann, J. (2020), op. cit., 150.

[13] Paschen, J., Kietzmann, J., & Kietzmann, T. C. (2019), op. cit., 1413.

[14] Paschen, J., Kietzmann, J., & Kietzmann, T. C. (2019), op. cit., 1413.

[15] Paschen, U., Pitt, C., & Kietzmann, J. (2020), op. cit., 150.

[16] Tremolada, L. (2019), op. cit.

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